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Vettorazzi, Cecilia

Mane nobiscum Domine.

5 Mottetti per Coro misto a cappella

15,00

Organico:
ECV 076
9790215807228
21,5x31
32
Armelin Musica

CONTENUTO:

O alto glorioso Dio
Anima Christi
Sacris Solemniis
Nada te turbe
Salve Regina

NOTA DELL’AUTORE: Queste pagine musicali sono nate per ricordare la figura di Maria Domenica Lazzeri, mistica del sec. XIX, nata a Capriana di Trento. Il coro “Musicale Collegium Harmonia”, diretto da Erika Eccli, le ha eseguite nell’aprile 2003 in vari concerti, dove diversi elementi artistici – musica, pittura, testi, riflessioni – si sono uniti dando vita ad una indimenticabile esperienza artistica. Il concerto conclusivo si è svolto nella Basilica di San Pietro in Roma, dove è in corso la causa di beatificazione di Maria Domenica Lazzeri. La collaborazione con l’artista Marco Arman, già sperimentata in altre occasioni, si è rivelata ancora una volta preziosa. Mane nobiscum Domine, nome dato alla raccolta e a cui pensavo da tempo, mi è sembrato ben rappresentare il significato congiunto dei brani corali composti, ma è stato motivo di gioia lo scoprire che stesso titolo era stato dato da Marco Arman ad una sua tela qui riprodotta in copertina. Sono grata agli amici che mi hanno incoraggiata nel portare alle stampe questo mio lavoro. Desidero poi ringraziare Adriano Dallapè per il suo prezioso lavoro di stesura della partitura. PRESENTAZIONE AL VOLUME DI P. PAOLO DE CARLI ocd: Mane nobiscum, Domine: Preghiera e musica Il cuore dell’uomo è fatto da Dio ed è a Lui destinato: non trova pace finché non riposa in Lui (cfr. S.Agostino, Le Confessioni). Ecco perché nella storia non c’è avvenimento più affascinante e necessario per l’uomo del “venire” di Dio nel mondo, cioè dell’Incarnazione. Per comprendere questa affermazione basta rileggere i Vangeli: tutti coloro che hanno incontrato Gesù (magari solo toccando un lembo del mantello, se in quel gesto c’era tutto il bisogno della persona!) hanno trovato pace, consolazione, ristoro, misericordia, risposte sapienti, salute; e tutti coloro che, pur avendolo incontrato, non Gli hanno permesso di entrare nel cuore hanno finito col trovarsi ancora più soli e tristi, più poveri e amareggiati. Per ogni uomo è indispensabile realizzare questo incontro: far accadere – come diceva Bernanos – che la mia vita risalga l’enorme pendio della storia fino ad arrivare al giorno e all’ora in cui gli occhi di Gesù si fissano su di me e il mio cuore si sente compreso, sussulta di gioia e grida a Gesù: «Rimani con noi! Mane nobiscum, Domine!». Sicuramente a realizzare tale incontro ci sono riusciti i Santi. Con la loro vita, con le loro esperienze, con le loro parole ci hanno raccontato quanto è loro accaduto e ci hanno coinvolti nel loro incontro con Gesù. Perciò conoscerli è appunto risalire la china della montagna per abbeverarsi alla sorgente dell’acqua: abbandonarsi a loro e alle loro esperienze è una strada efficace. Il lavoro artistico di Cecilia ha precisamente questo sapore. Infatti vuole essere non solamente musica, ma musica che approfondisce le parole del dialogo con Gesù (dialogo che teologicamente si chiama preghiera) e che prova a ripetere e a far riaccadere. La sua musica si affida a testi della tradizione liturgica cristiana o a parole dei Santi: è musica che si abbandona – a tratti – alla melodia tradizionale gregoriana (Sacris solemniis, Salve Regina) quasi come bimbo che ripete parole imparate dai genitori; ma contemporaneamente fa risuonare in profondità parole e note, facendole vibrare nella mente e nel cuore ricavandone nuovi suoni e armonie inedite.